L'Acropoli di Gela, posta su un colle dalla forma allungata, dominava la fertile pianura bagnata dal fiume omonimo che veniva utilizzato anche come zona d'ormeggio e come via di penetrazione verso l'interno per le navi. Nella parte occidentale della collina sorgeva invece la Necropoli. L'Acropoli, fino al 405 a.C., ospitò i principali edifici sacri della città dai quali provengono le decorazioni architettoniche e gli ornamenti in pietra conservati nel Museo di Gela.
Nel periodo in cui Gela fu governata da Timoleonte, che ricostruì le mura della città nel 338 a.C. dopo le distruzioni operate dai Cartiginesi nel 405 a.C., l'Acropoli perdette il suo carattere sacro e si popolò di abitazioni disposte sui fianchi del colle opportunamente spianati.
Dalle scoperte archeologiche è scaturito un vero e proprio quartiere cittadino di quel periodo con case e negozi.
All'interno dell'Acropoli, nel cosiddetto Parco delle Rimembranze, sono stati ritrovati i resti di un tempio in stile dorico, il più semplice ordine architettonico greco, caratterizzato da sei colonne sui lati brevi e undici su quelli lunghi.
Più a ovest, in un luogo già abitato e sede di culto in età pre-greca, è stato scoperto un bellissimo tempio dorico dedicato a Athena, la dea greca della scienza.