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  Trapani - Torre di Ligny
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    Trapani - Torre di Ligny

    Durante il Cinquecento ed il Seicento le zone costiere della Sicilia furono teatro di incursioni da parte dei pirati barbareschi e turchi che depredavano le popolazioni e le riducevano in schiavitù ed in particolare la costa di Trapani era meta di queste scorrerie per la sua ricchezza in prodotti tipici quali il sale, il tonno ed il vino.

    Soltanto sul finire del XVI secolo fu affrontato il problema della difesa delle coste ad opera di due ingegneri militari, lo Spannocchi ed il Camillani, attraverso il restauro delle torri esistenti e la costruzione di nuove.

    Il proseguire delle incursioni e la loro recrudescenza indusse la regina Marianna, moglie di Carlo II e governatrice del Regno di Spagna e Sicilia, ad inviare nell' isola il vicerè Don Claudio La Moraldo, grande esperto nelle arti militari.

    Durante una seduta tenuta a Palermo l'11 gennaio 1670 il Parlamento stanziò la somma di 200.000 scudi allo scopo di fortificare le città marittime ed in tale occasione il vicerè dimostrò una particolare attenzione verso Trapani.

    Giunto in città, La Moraldo fece riparare le fortezze esistenti compresa la Colombaia e ordinò la costruzione di una torre sugli scogli rocciosi che formano la prosecuzione della stretta lingua di terra chiamata anticamente Pietra Palazzo, il cui progetto fu affidato all' architetto Carlos De Grunembergh.

    Venne intitolata al principe di Lignè, da cui nel volgo popolare diventò Turrignì.

    Dall'iscrizione riportata nella lapide che si trova sul prospetto principale si legge chiaramente come l' anno di costruzione fu il 1671 e ciò è confermato anche dagli Annali della città di Trapani, manoscritto del parroco Don Giuseppe Fardella.

    L'inaugurazione avvenne la prima domenica di ottobre del 1672.

    La torre era munita di quattro garitte in muratura e fu provvista anche di fanali, funzionando come torre di segnalazione marittima.

    L'importanza militare della torre è testimoniata dal Balluzio che la definì propugnaculum ad urbis tutelam .

    Nel 1806 per ordine del governatore Gaspare Micheroux fu colmato ed appianato il braccio di terra che dalla porta Cappuccini conduceva alla torre, reso impraticabile per la continua estrazione della pietra.

    In seguito questo venne trasformato in una passeggiata con muretti e sedili in marmo ai lati chiamata La Carolina in onore della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando I, toponimo rimasto nella omonima via.

    Fino al 1862 la torre fu un fortilizio munito di cannoni, in seguito venne usata come stazione semaforica.

    Rimase per lungo tempo abbandonata tranne che durante l'ultima guerra mondiale in cui fu usata dalla Marina Militare per la difesa antiaerea.

    Nel 1979 è stata restaurata su progetto dell'architetto Francesco Terranova e dal 1983 è sede del Museo Trapanese di Preistoria.

    Negli ultimi anni soltanto grazie all'opera di volontariato dei soci dell' Associazione La Preistoria è stata mantenuta l'apertura del museo e la sua fruizione anche alle scolaresche ed ai turisti.

    Inoltre è stato realizzato un vasto rinnovamento ed ampliamento delle collezioni esposte e del materiale iconografico e didascalico con la sua traduzione in lingua inglese.

    Parallelamente il museo ha ospitato, nella sua suggestiva cornice interna, diverse mostre personali e collettive pittoriche e convegni, stabilendo anche dei contatti con altre strutture ed enti in campo nazionale.

    Oltre al rilancio di questa istituzione importante per la città, potrebbe completarsi una riqualificazione di questa parte del centro storico attraverso interventi quali la realizzazione del belvedere di via Carolina, il ripristino del basolato lungo la strada di accesso e la sua chiusura al traffico durante la stagione estiva, creando una passeggiata continua che da via delle Sirene e la chiesa di San Liberale giunga allo Scalo d'Alaggio.
     
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