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Calatabiano - Castello Antico

Argomentando dalle vaghe e scarse memorie dello Schubring, pare che nel primo millennio a.C. le alture poste quasi di fronte a Taormina, dominanti la vallata sud-est dell'Alcantara, fossero abitate dai Siculi . Due fatti importanti ci fanno accogliere queste induzioni. L'aiuto che nel 427 a.C venne dalle popolazioni montane a Nasso, situata sul capo Schisò, quando i Messeni la investirono e la ridussero in tristissime condizioni . L'ospitalità data nel 403 a.C dalle popolazioni sul monte Tauro (Taormina) ai greci della medesima Nasso, già distrutta da Dionisio . Evidentemente le popolazioni del monte Tauro dovevano tenere qualche villaggio fortificato sulla riva destra dell'Akesines (Alcantara), atto a dominare la vallata omonima, di suprema importanza per le comunicazioni col mare . Lo Schubring, infatti, ha identificato questo villaggio col castello di Bidio, che secondo l'epitomatore Di Stefano era di origine sicula, nei pressi di Taormina, e il cui nome, secondo il Bochart, deriva dal fenicio e significa: << castello delle bianche mura >>. Ma sin qui, come abbiamo detto siamo sempre nel campo delle induzioni, le quali cominciano a diventare certe con la dominazione romana, poiché tra le costruzioni aragonesi dell'attuale Castello, si vedono qua e la dei grossi mattoni, come quelli esistenti nel teatro di Taormina . Con la dominazione saracena comincia a farsi maggior luce e diversi autori non hanno nessuna difficoltà ad assegnare origini saracene a Calatabiano, che dicono fondato tra il 900 ed il 1000 dopo Cristo . Invero lo storico Amico, seguito dai contemporanei, lo vuole di origine araba e afferma che derivò il nome da Biano, signore dei possedimenti, essendo la parola araba << Calata >> equivalente alla italiana castello . Ma noi, basandoci sulle anzidette induzioni e sull'esame obiettivo dei ruderi, opiniamo che il castello ebbe più antiche origini . Di fatti la rocca più alta differisce dalle altre costruzioni, per posizione e per sistema, tanto da poter formare parte indipendente . Quella certamente dovette essere la prima fortezza costruita sul monte, ma ad opera di quali popoli e in quale epoca non possiamo determinare con certezza.

Descrizione: L'ingresso principale al maniero è costituito da un portale a sesto acuto con dei conci avici di pietra arenaria ed è sormontato da beccatelli reggenti. Entrando ci si ritrova in un cortile largo circa 8 m, sulla cui destra si trovano due cistern con feritoie. Delle mura di cinta rimane il perimetro completo con resti di merlature guelfe. Uno degli ambienti più pregievoli del castello è il "Salone CRUYLLAS", situato al centro del cortile e dal cui interno attraverso due finestre si può ammirare una bellisima veduta della valle dell'Alcantara. Al centro del salone vi è uno stupefacente arco in pietra lavica che divide in due parti il il grande ambiente e il cui concio rappresenta le insegne dei Cruyllas. Tra i vani che si affacciano sul cortile vi è ad ovest una cappella con abside, al centro della quale vi è una feritoia. In una zona più alta del maniero, dove fu costruito il primo nucle difensivo, si arriva attraverso un portale decorato da conci lavici artisticamente lavorati. Salendo una scaletta intagliata nella roccia si accede al "Mastio" formato da un corpo centrale rettangolare delimitato alle estremità da due torrioni semicircolari. Nella parte centrale del Mastio vi è una "PUSTERIA", un'apertura che consentiva l'uscita d'emergenza sul pendio ripido del monte. L'approvigionamento idrico del maniero era affidato alla raccolta di acqua piovana nelle 6 cisterne sparse in tutta l'area interna.
 
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