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Tripi

Tripi dista 261 Km. da Agrigento, 227 Km. da Caltanissetta, 136 Km. da Catania, 186 Km. da Enna, 67 Km. da Messina, alla cui provincia appartiene, 226 Km. da Palermo, 240 Km. da Ragusa, 195 Km. da Siracusa, 325 Km. da Trapani.

Sorge in una zona litoranea collinare, posta a 450 metri sopra il livello del mare.

Al paese, che era originariamente un'importante città sicula dal nome Abacaenum, venne tolto in età greca gran parte del territorio da Dionisio I che lo utilizzò per fondare l'odierna Tindari.

Il nome di Tripi si pensa che derivi dal greco Trupi che tradotto significa foro, buco, fossa. Nel periodo feudale fu possesso di diversi signori tra cui Ruggero di Lancia, Ruggero di Brindisi, Matteo Polizzi, i Ventimiglia e i Marini. Nel 1819 ottenne l'autonomia comunale.

Risalenti al XV° secolo sono i ruderi del Castello posto nell'acropoli del paese. Sulle origini del castello non si hanno notizie certe, l'unico documento pervenuto è uno scritto del geografo Idris che parla della presenza in questo luogo di una fortezza medievale.

Il Castello è delimitato dai resti di una cinta muraria e da rocce, presenta una pianta irregolare con una stretta terrazza sulla quale si possono ammirare parti della cinta muraria merlata e un muro con finestre poste a intervalli.

Da citare anche la Chiesa Madre, dedicata al Santo Protettore S. Vincenzo Martire di Spagna, più volte rimaneggiata, la Chiesa della SS. Trinità risalente al 1500-1600, la Chiesa del Santo Rosario, in cui è custodita la statua della Madonna del Carmelo, la Chiesa di San Gaetano, la Chiesa dell'Annuciata del 1600 con annessa la necropoli e le zone archeologiche circostanti con resti di costruzioni elleniche e romane, interessanti reperti numismatici e una necropoli.

Le attività economiche prevalenti sono l'agricoltura e l'allevamento. Le colture principali sono le olive, le nocciole, gli ortaggi, l'uva, il grano, la frutta e i fichidindia. presenti anche allevamenti di bovini, caprini, ovini e suini.
 
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