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Punti di interesse
Castelbuono - Mausoleo dei Ventimiglia
Castelbuono - Villa Levante
Castelbuono - Castello di Castelbuono
Castelbuono - Matrice Vecchia
Castelbuono - Chiesa di San Francesco
Castelbuono - Matrice Nuova
Castelbuono - Fontana Venere Ciprigna
 
Castelbuono - Matrice Vecchia

La chiesa Matrice Vecchia, dedicata all’Assunta risale al XIV secolo. I recenti restauri hanno rimesso in luce alcuni elementi di una precedente costruzione del XIII secolo. Si crede che originariamente fosse una moschea, di cui rimangono le due finestre moresche ad archetti tribolati scoperte, durante il restauro, sui muri più antichi. Sembra inoltre che il campanile sia stato costruito sui ruderi di una torre saracena. La costruzione ha subito nel corso del tempo diversi rimaneggiamenti e attualmente mescola gli stili romano-gotico, gotico-catalano e composito-chiaramontano.
Il prospetto della chiesa è adorno di un bel portale gotico-catalano con orlatura a foglie rampanti, e di un portico a tre arcate a tutto sesto del XVI secolo, che, originariamente, girava anche sul fianco della quarta navata. Nella parte superiore il prospetto è sormontato da una tipica merlatura ghibellina a coda di rondine. Nel portico sono presenti tracce di un affresco raffigurante la scena del “Transito di Maria”.Il maestoso campanile, per la sua pesantezza strutturale in contrasto con le cuspidi, richiama lo stile di transizione romanico-gotico. Al centro è una bifora con colonnina marmorea, a cui si appoggiano due archetti ciechi poggianti su piccole mensole scolpite, raffiguranti figure mostruose. La cupola è spezzata da una corona merlata, da cui svetta il pinnacolo rivestito da mattonelle a smalto di gusto moresco.
Alle tre navate della chiesa, alla fine del XV secolo ne venne aggiunta una quarta, con soffitto a cassettoni con trabeazioni che poggiano su mensole scolpite. Sulle colonne sono stati scoperti i frammenti di pregevoli affreschi trecenteschi con figure di santi e di martiri (Santa Caterina di Svevia). Vari saggi confermano che la chiesa doveva essere riccamente decorata da affreschi, coperti da un’imbiancaturaattuata durante la pestilenza del XVII secolo. Un frammento di pittura a encausto rappresentante "lo Sposalizio di Santa Caterina", di scuola siculo-toscana si conserva accanto alla porta della sacrestia.
Fra le statue si notano: la Madonna del Carmelo (1500) di B. Berettaro e la Madonna degli Angeli (1520) – più espressiva – di Antonello Gagini. Notevole è il ciborio – alto più di quattro metri e largo due – attribuito a Giorgio da Milano ed eseguito intorno al 1493, che si presenta riccamente decorato con rilievi, bassorilievi, figure, fregi e festoni, colonnine e piramidette; alla sommità è raffigurato a mezzobusto il Padre Eterno; al di sotto di due schiere d’angioletti, nella lunetta, una scena della "Natività", che un fregio divide lda quella della "Crocifissione". Dodici angioletti fiancheggiano il tabernacolo; ai suoi lati stanno seduti i quattro evangelisti e i dottori della Chiesa; nella predella gli apostoli e i redentori.Il polittico (1520) è stato attribuito prima al De Saliba, (nipote del pittore Antonello da Messina) e più recentemente a Pietro Ruzzolone. Pitture, intaglio e oreficeria vi si armonizzano perfettamente. Le ventisei figure pittoriche sono suddivise in scomparti e inghirlandate da una cornice gotico-catalana, opera di un intagliatore messinese). Le figure rappresentano la Redenzione (Dio, Profeti, Apostoli, San Gioacchino e San Giuseppe). Nella parte centrale sono dipinte le figure dell’arcangelo Gabriele e dell’Annunziata, che hanno accanto Sant’Elisabetta e Sant’Anna. Nella parte più bassa la Madonna col Bambino con a destra San Paolo e Sant’Agata, a sinistra San Pietro e Santa Lucia. Nel centro della predella sono rappresentati Gesù; Angeli e Apostoli. Nella chiesa, oltre alle opere del pittore Giuseppe Di Garbo (XVIII secolo), fra cui un quadro con l’"Agonia di San Giuseppe", si conserva la copia del polittico, detto del Beato Guglielmo, il cui originale, trafugato intorno al 1875, si trovava nel Santuario di Santa Maria del Parto. Il polittico, attribuito alla scuola antonelliana, è diviso in cinque scomparti. Ai piedi della Madonna si osserva la figura di Giovanni Ventimiglia, committente dell’opera.Di grande rilievo la cripta completamente affrescata con le scene della passione di Cristo.
ospita la congregazione dell'Addolorata Maschile e una delle congregazioni femminili deidicate alla stessa titolare. da qui parte la processione del Venerdì Santo, la Madonna Addolorata ivi custodita è però uscita in processione solo ad anni alterni, l'altra statua, detta dei civili, è custodita nella chioesa della Badia. altre feste che qi si celebrano sono San Giovanni,(di cui si conserva una splendida e antica statua)24 giugno; San pietro 29 Giugno; l'Assunta titolare della parrocchia e altre festività mariane. da quando s sta lavorando al restauro delle chiese di San Vincenzo e della Madonna del Rosario ospita le feste della Madonna del Rosario, di San Vincenzo e Santa Lucia di paese.
 
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