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  Sciacca
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Sciacca

"Thermae Sellnunllnae" in epoca greca, "Acquae Labodes" in epoca romana. Così veniva definita, già nell'antichità, l'odierna "Città delle Terme". Ma oltre che città termale, Sciacca fu, nel VII secolo a.C., un fortilizio dei Selinuntini, realizzato su preesistenti insediamenti fenici. Nel III secolo a.C. era sotto il dominio dei Cartaginesi. Passò successivamente sotto la dominazione romana e, in epoca imperiale, era nata come stazione postale. Toccata nel primo cristianesimo dal monaco Calogero, ne conserva ancora intatto il ricordo, grazie alla bella basilica edificata, in onore del Santo, sul monte Kronio, dove il monaco visse. Furono gli Arabi, nell'anno 840, a darle l'attuale nome (in arabo Asc-Scaggah). Il suo porto commerciava con Tripoli e tutta la Tunisia. Dopo la conquista normanna fu contea degli Altavilla, divenendo uno dei centri eminenti del potere normanno. Fu, sottomesso alla "mala signoria" angioina e dopo la pace di Caltabellotta, fu dominio di Guglielmo Peralta che edificò il Castel Nuovo. L'evento forse più noto della storia della città è il famoso "caso di Sciacca". Pretestuoso diverbio fra nobili e potenti famiglie finito nel sangue, e di cui è stata data una interpretazione molto romantica. Solo l'intervento delle truppe regie, nel 1550, riportò la pace in queste contrade. Nel Seicento il paese subisce il dominio ed il fiscalismo spagnolo. Di rilievo è, però, l'opera del grande mecenate Giovan Battista Perollo. Nel 1720 la città ebbe a soffrire per l'assedio postovi dagli Austriaci del Seckendorf. La dominazione sabauda passa senza eventi di grande rilievo, importanti, però, furono le vicende risorgimentali. Numerosi e illustri furono i patrioti saccensi. Tutto il centro Storico è ricco do beni artistici. Sotto il profilo economico e culturale è uno dei centri più importanti della provincia. La popolazione di quasi 35 mila abitanti, dista 69 chilometri da Agrigento.
 
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