Grammichele si sviluppa a 520 metri sul livello del mare.
I Ritrovamenti di ceramiche e monete effettuati in località Terravecchia confermano l'esistenza di un centro greco-siculo, identificato con Echetla, città o fortezza della Sicilia sui confini del territorio siracusano. Menzionata da Diodoro, nel 309 a.C. fu occupata da un corpo di truppe al servizio di
Siracusa; in seguito fu presa, nonostante la sua forte posizione, da Xenodico di
Agrigento che le ridiede la libertà. E' ancora ricordata da Polibio per la sua posizione ai confini tra il territorio siracusano e quello dei Cartaginesi. Fu assediata da Roma all'inizio della prima guerra punica. nel medioevo si formò, sul luogo dell'antica città, un borgo che fu feudo della famiglia Carafa Branciforte.
Distrutto dal terremoto del 1693, i suoi abitanti si trasferirono nel luogo attuale, dove venne fondato da Carlo Maria Carata Branciforte il borgo di Grammichele, che ebbe in seguito rapido sviluppo.
Il nuovo impianto urbano nasce seguendo modelli rinascimentali radiocentrici e si presenta con un esagono che svolge la funzione di matrice ed i cui lati sono intersecati dagli assi viari principali. La struttura urbana interna cosi' costruita si sviluppa in cinque borghi perimetrali ed in origine il sesto era riservato al principe.
Le sei vie che partono dalla piazza centrale raggiungono altrettante piazze periferiche. Il massimo accrescimento, negli anni, è avvenuto verso sud-est, dove i nuovi quartieri assumono struttura a scacchiera.