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Alia


Storia



Il primo insediamento nel luogo dove nascerà Alia si ha durante la dominazione araba. In quello che è il feudo di Lalia, nascono i casali di Yhale', Gurfa, Ottumarrano e Kharse.
Nel 1296 viene annotato il casale di Yhale' nel censo dei feudatari.
Nel 1366 Rainaldo Crispo da Messina acquisisce il casale, l'abitato si svuota e rimane solo il feudo.
Nel 1408 il feudo di Lalia ricomincia ad essere abitato.
Nel 1537 Vincenzo Imbarbara s'investe del feudo di Lalia.
Nel 1568 Giovanni Crispo e Villarant, barone di Prizzi, s'investe del feudo di Lalia.
Nel 1600 Pietro Celestri, marchese di Santa Croce, s'investe del feudo di Lalia.
Nel 1617 Donna Francesca Cifuentes, ormai vedova del Celestri, diventa baronessa di Lalia, ottenendo dal re spagnolo Filippo III la concessione di colonizzare il feudo, edificare case, carceri, chiese, nominare il castellano, il capitano, il giudice e altri ufficiali. Nasce il comune di Alia.
Nel 1820 scoppia un'insurrezione carbonara contro i borboni con assalto alla casa del giudice distrettuale e rogo dei documenti notarili.
Nel 1848 scoppia un'altra insurrezione popolare contro i borbonici. Vengono bruciati i documenti di legge.
Nel 1857 ai Celestri succede il principe di Sant'Elia.
Nel 1860 prendendo parte ai moti per la riunificazione dell'Italia, anche ad Alia sventola il tricolore italiano. Nella cappella di Santa Rosalia (detta "la nica") viene rappresentata la santa con in mano una bandiera tricolore.
Nel 1862, esattamente il 2 agosto, giungeva ad Alia, e vi pernottava, Giuseppe Garibaldi.

Monumenti


Costruite dai fenici nell'età del rame, scavando una rupe di arenaria rossa sito a circa 4 km da Alia, sono notevoli da visitare le Grotte della Gurfa. Composte da 6 camere (da cui derivano il nome dal termine arabo Ghurfa) di cui una su due livelli detta grotta a campana, dalla tipica architettura con copertura a cupola.
 
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